Dai fiumi al mare e ritorno: il salmone selvaggio

Per salmone selvaggio s’intende il salmone pescato direttamente in mare e che vive spontaneamente nelle acque degli oceani senza sistemi di allevamento.

Come dice il termine stesso, per selvaggio, s’intende il salmone pescato direttamente in mare e che vive spontaneamente nelle acque degli oceani senza sistemi di itticoltura o allevamento. Oggi si tende a classificare il Salmone del Pacifico come selvaggio anche se nei mari del Nord Europa si trova in libertà anche il Salmo Salar, principalmente in alcune zone della Scozia. Tutte le specie, pure seguendo la regolarità del loro ciclo di vita, hanno piccole variazioni sugli itinerari che percorrono per ritornare verso le acque dolci dei fiumi, limpide e ricche di ossigeno durante il periodo della riproduzione. Dettaglio non trascurabile poiché, proprio per questa loro cadenza e regolarità, diventano facili prede per i pescatori che ben conoscono gli itinerari.

L’ALIMENTAZIONE DEL SALMONE SELVAGGIO

Le prime specie che risalgono la corrente e si dirigono verso la sorgente sono il Salmone Argentato, il Salmone Reale e il Salmone Rosso. A seguire il Salmone Rosa e il Salmone Keta. La vita del salmone selvaggio nelle acque fredde e libere degli oceani regala una carne molto compatta e soda, con un colore più intenso e vivo rispetto al salmone di allevamento, merito dell’abbondanza delle sostanze nutritive come plancton, crostacei e gamberetti; lo stato selvaggio, in più, lo rende particolarmente forte e vigoroso, condizione essenziale per la risalita considerando il viaggio difficoltoso. Una volta imboccata la via del ritorno verso il luogo d’origine, i salmoni, soprattutto i maschi, subiscono evidenti variazioni dell’aspetto: lo si nota in primis nel colore, molto più scuro rispetto a quello vivo e brillante acquisito in mare.

ALASKA: ULTIMO BALUARDO DEL SALMONE SELVAGGIO

I salmoni d’Alaska nascono nelle acque dolci dei fiumi per poi migrare verso il mare, dove crescono fino a raggiungere la maturità sessuale.

Il salmone che vive nei mari dell’Alaska è tra i più apprezzati. Merito del fatto che muovendosi in continuazione tra fiumi e mare, si nutre solamente di ciò che offre il territorio. Habitat e territorio sono il miglior alimento per la sua carne particolarmente soda e ricca di acidi polinsaturi. Da sottolineare inoltre che i giovanissimi salmoni, prima di avventurarsi nelle acque salate, fanno tappa per un po’ di tempo negli estuari, proprio dove l’acqua dolce dei fiumi si mescola a quella del mare: qui trova un nutrimento ricco e abbondante, tale da far raddoppiare in poco tempo il loro peso. Una volta diventati forti sono pronti ad affrontare i mari freddi del Pacifico, dalla Siberia fino alle isole Aleutine. Durante il ritorno, i salmoni si orientano con il sole quando si trovano nell’Oceano e facendosi guidare, quando sono vicini alla costa, da uno straordinario olfatto, che consente loro di riconoscere le caratteristiche delle acque in cui sono nati.